EMILY DICKINSON -IV-
Taglia i pomeriggi d'inverno
una certa obliquità di luce
che grava con la stessa pesantezza
delle note in una cattedrale.
Celestialmente ci ferisce,
cicatrici non se ne trovano,
solo un interiore disappunto
dove risiedono i significati, c'è.
Nessuno può insegnarlo - quasi -
è un sigillo disperato,
una imperiale afflizione
che ci elargisce l'aria.
Quando viene il paesaggio sta in ascolto,
le ombre trattengono il respiro,
quando va via è come la lontananza
sul sembiante della morte.
6 commenti:
ciao bellissimo qui, c'è un'atmosfera splendida.
isa
Ciao, bella la poesia di Emily, una delle mie autrici preferite!
Baci Federica
anche la mia Federica..regala emozioni intense e quasi quasi quando leggi i suoi versi...sogni di averli scritti tu...o quantomeno vorresti averlo fatto, buona serata!
Ciao Isa, benvenuta fra noi
Bellissimi versi,grazie Palla di Neve!
Susanna Cerere
Che bella!!!! adoro Emily....buna giornata Anna
il tuo blog è bellissimo incantevole davvero mi riempie il cuore. baci
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